Monete etrusche in terra di Siena

Da martedì 16 dicembre sarà possibile visitare a Palazzo Sansedoni la mostra "Monete etrusche in terra di Siena. Pietro Piccolomini Clementini e il suo Museo", primo appuntamento pubblico del progetto di ricerca dedicato alla straordinaria collezione numismatica di Pietro Piccolomini Clementini. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il centro CADMO del nostro Ateneo, con l’obiettivo di valorizzare l’eccezionale corpus di quasi ottomila monete custodite da oltre cinquant’anni presso la Banca Monte dei Paschi di Siena e ad oggi inedite.
La mostra presenta al pubblico un nucleo selezionato di monete etrusche e italiche, oggetto delle ricerche condotte da Maria Laura Gavazzi all’interno del medagliere della Banca. L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni per l’Anno degli Etruschi, a quarant’anni da quel memorabile 1985 che segnò un punto di svolta negli studi etruscologici. La piccola mostra rievoca idealmente l’allestimento del 1924 del Museo Archeologico-Numismatico di Pietro Piccolomini Clementini, un tempo ospitato nel Palazzo del Capitano e oggi ricollocato all’interno di Palazzo Sansedoni.

Punto di partenza dell’esposizione, curata da Jacopo Tabolli e Laura Bonelli è un ritrovamento singolare: il riconoscimento, in alcune fotografie degli anni Venti provenienti dal Palazzo del Capitano e conservate nelle edizioni Alinari, del monetiere ottagonale in legno di noce che secondo Giambattista Bellissima conteneva “le prime monete (191 in tutto) che il Conte Pietro Piccolomini, ancor fanciullo, andava raccogliendo”. Il mobile, oggi parte delle collezioni della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, torna così a essere protagonista del racconto espositivo. Dal monetiere in noce e dalle 29 monete esposte si sviluppa un percorso che conduce il pubblico alla scoperta dell’antico ager saenensis, il territorio dell'antica Siena, tra gli equilibri politici delle città etrusche di Cleusin/Chiusi e Veltathri/Volterra e la progressiva avanzata di Roma. Le monete, restaurate da Nora Marosi e riportate alla loro originaria leggibilità, diventano così strumenti narrativi capaci di illuminare la storia delle zecche locali e i rapporti di potere nel territorio.

“Con questa iniziativa la Fondazione Mps rinnova il suo impegno nel favorire la sinergia fra divulgazione culturale, ricerca scientifica, alta formazione giovanile e valorizzazione del contesto, partecipando attivamente alle grandi progettualità regionali che impattano nel nostro territorio come il progetto Etruschi 85/25. L’esposizione realizzata da Vernice Progetti Culturali è anche il risultato di fruttuose collaborazioni istituzionali come in questo caso con l’Università per Stranieri di Siena, oltre a proseguire nella valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico di Banca Mps. Inoltre, il progetto si inserisce nel quadro del finanziamento da parte della Fondazione Mps di un assegno di ricerca in collaborazione proprio con l’Università per Stranieri di Siena.” – ha dichiarato Carlo Rossi, presidente Fondazione Mps.

“Siamo veramente grati alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per aver accolto e finanziato il progetto di esposizione dei primi risultati delle ricerche sulla collezione Piccolomini Clementini, dirette dal nostro Jacopo Tabolli. Come Università per Stranieri queste monete ci raccontano di scambi, mobilità, connessioni tra la fine della storia d'Etruria e l'incontro con Roma; là dove - come spesso ricordiamo - i confini non ci definiscono ma ci attraversano, raccontare le storie delle antiche monete nelle terre di Siena significa osservare quel meraviglioso insieme che è il nostro patrimonio il patrimonio culturale e al contempo contribuire all'educazione alla complessità.” – ha affermato il rettore Tomaso Montanari.

"Abbiamo deciso con questa mostra di raccontare la storia archeologica di Siena, attraverso le prime monete della collezione Piccolomini Clementini, oggi di proprietà della Banca Monte dei Paschi di Siena, grazie alla collaborazione tra Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Università per Stranieri di Siena. Un elegante monetiere, un tempo esposto al Palazzo del Capitano, nel museo sognato dal senese Pietro Piccolomini e realizzato nel 1924 dalla moglie Marianna Cinughi de' Pazzi, rivive oggi a Palazzo Sansedoni. Da qui si diparte una linea del tempo che accompagna visitatrice e visitatore alla scoperta del passato archeologico di Siena", ha messo in evidenza Jacopo Tabolli.

Laura Bonelli di Vernice Progetti Culturali ha sottolineato che “la pubblicazione di un volume monografico, primo della serie Pietro Piccolomini Clementini e il suo Museo edito da Nuova Immagine, inaugura un percorso editoriale dedicato alla ricomposizione e allo studio dei diversi nuclei della Collezione”.

L'esposizione di Palazzo Sansedoni (Banchi di Sotto, 34, Siena) sarà aperta dal 16 dicembre 2025 fino al 10 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì ore 10.30-13.00 – 16.00-19.00; il sabato ore 16.00- 19.00; festivi chiusi.

Da martedì 16 dicembre sarà possibile visitare a Palazzo Sansedoni la mostra "Monete etrusche in terra di Siena. Pietro Piccolomini Clementini e il suo Museo", primo appuntamento pubblico del progetto di ricerca dedicato alla straordinaria collezione numismatica di Pietro Piccolomini Clementini. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il centro CADMO del nostro Ateneo, con l’obiettivo di valorizzare l’eccezionale corpus di quasi ottomila monete custodite da oltre cinquant’anni presso la Banca Monte dei Paschi di Siena e ad oggi inedite.
La mostra presenta al pubblico un nucleo selezionato di monete etrusche e italiche, oggetto delle ricerche condotte da Maria Laura Gavazzi all’interno del medagliere della Banca. L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni per l’Anno degli Etruschi, a quarant’anni da quel memorabile 1985 che segnò un punto di svolta negli studi etruscologici. La piccola mostra rievoca idealmente l’allestimento del 1924 del Museo Archeologico-Numismatico di Pietro Piccolomini Clementini, un tempo ospitato nel Palazzo del Capitano e oggi ricollocato all’interno di Palazzo Sansedoni.

Punto di partenza dell’esposizione, curata da Jacopo Tabolli e Laura Bonelli è un ritrovamento singolare: il riconoscimento, in alcune fotografie degli anni Venti provenienti dal Palazzo del Capitano e conservate nelle edizioni Alinari, del monetiere ottagonale in legno di noce che secondo Giambattista Bellissima conteneva “le prime monete (191 in tutto) che il Conte Pietro Piccolomini, ancor fanciullo, andava raccogliendo”. Il mobile, oggi parte delle collezioni della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, torna così a essere protagonista del racconto espositivo. Dal monetiere in noce e dalle 29 monete esposte si sviluppa un percorso che conduce il pubblico alla scoperta dell’antico ager saenensis, il territorio dell'antica Siena, tra gli equilibri politici delle città etrusche di Cleusin/Chiusi e Veltathri/Volterra e la progressiva avanzata di Roma. Le monete, restaurate da Nora Marosi e riportate alla loro originaria leggibilità, diventano così strumenti narrativi capaci di illuminare la storia delle zecche locali e i rapporti di potere nel territorio.

“Con questa iniziativa la Fondazione Mps rinnova il suo impegno nel favorire la sinergia fra divulgazione culturale, ricerca scientifica, alta formazione giovanile e valorizzazione del contesto, partecipando attivamente alle grandi progettualità regionali che impattano nel nostro territorio come il progetto Etruschi 85/25. L’esposizione realizzata da Vernice Progetti Culturali è anche il risultato di fruttuose collaborazioni istituzionali come in questo caso con l’Università per Stranieri di Siena, oltre a proseguire nella valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico di Banca Mps. Inoltre, il progetto si inserisce nel quadro del finanziamento da parte della Fondazione Mps di un assegno di ricerca in collaborazione proprio con l’Università per Stranieri di Siena.” – ha dichiarato Carlo Rossi, presidente Fondazione Mps.

“Siamo veramente grati alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per aver accolto e finanziato il progetto di esposizione dei primi risultati delle ricerche sulla collezione Piccolomini Clementini, dirette dal nostro Jacopo Tabolli. Come Università per Stranieri queste monete ci raccontano di scambi, mobilità, connessioni tra la fine della storia d'Etruria e l'incontro con Roma; là dove - come spesso ricordiamo - i confini non ci definiscono ma ci attraversano, raccontare le storie delle antiche monete nelle terre di Siena significa osservare quel meraviglioso insieme che è il nostro patrimonio il patrimonio culturale e al contempo contribuire all'educazione alla complessità.” – ha affermato il rettore Tomaso Montanari.

"Abbiamo deciso con questa mostra di raccontare la storia archeologica di Siena, attraverso le prime monete della collezione Piccolomini Clementini, oggi di proprietà della Banca Monte dei Paschi di Siena, grazie alla collaborazione tra Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Università per Stranieri di Siena. Un elegante monetiere, un tempo esposto al Palazzo del Capitano, nel museo sognato dal senese Pietro Piccolomini e realizzato nel 1924 dalla moglie Marianna Cinughi de' Pazzi, rivive oggi a Palazzo Sansedoni. Da qui si diparte una linea del tempo che accompagna visitatrice e visitatore alla scoperta del passato archeologico di Siena", ha messo in evidenza Jacopo Tabolli.

Laura Bonelli di Vernice Progetti Culturali ha sottolineato che “la pubblicazione di un volume monografico, primo della serie Pietro Piccolomini Clementini e il suo Museo edito da Nuova Immagine, inaugura un percorso editoriale dedicato alla ricomposizione e allo studio dei diversi nuclei della Collezione”.

L'esposizione di Palazzo Sansedoni (Banchi di Sotto, 34, Siena) sarà aperta dal 16 dicembre 2025 fino al 10 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì ore 10.30-13.00 – 16.00-19.00; il sabato ore 16.00- 19.00; festivi chiusi.