THE-Spoke 10/5 Archive of Migratory Traumas in the Tuscany Health Ecosystem

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Project Title

Archive of Migratory Traumas in the Tuscany Health Ecosystem

Project acronym

PNRR/THE (National Recovery and Resilience Plan/Tuscany Health Ecosystem)  Spoke 10/5

Project context

https://tuscanyhealthecosystem.it/

Project Description

This interdisciplinary and transcultural project is inspired by the principles of narrative medicine. The aim of the project is to create an open access transmedia archive of stories of immigrant people and women, which provides thematic resources to address migration trauma and to strengthen health literacy

The archive of migratory traumas stands out for its pragmatic operation derived from field research, in particular through the collection of storytelling in reception centers for immigrants. A large part of the project funds is invested in this field research work, carried out above all thanks to the close cooperation of the PI, Prof. Tiziana de Rogatis, with the researcher of the spoke, Dr. Alberica Bazzoni (expert in storytelling, Trauma Studies and Gender Studies), associated in the production of materials and field research with the linguistic consultancy of Dr. Andreina Sgaglione, specialized in health literacy.

To this major and decisive source of data, another is added, produced by the cascade project interconnected to the 10/5 spoke: the Aspire project of the University of Bari (PI: Prof. Annarita Taronna). The cascade project is built according to a principle of duplication and variation: on the one hand, the cascade project focuses on the shared theme of migratory traumas but, on the other, it investigates it from a different perspective, which is in this case that of the migratory emergency of migrants through the Strait of Sicily and on the coasts of southern Italy.

The recipients of the archive are, on the one hand, operators of the Tuscan healthcare ecosystem (doctors and therapists) and cultural and linguistic mediators of the interconnected Reception Centers and, on the other hand, the immigrant people and women themselves, those who take care of immigrant people and women with illnesses or difficulties and finally the migration communities.

The trauma linked to the migratory journey and the microtraumatic experiences of those arriving in a new context can negatively affect mental and physical health. This sum of passivizing factors - trauma, estrangement to the domestic, marginality, linguistic estrangment - finds women to be particularly vulnerable subjects, because immigrant women are doubly invisibilized in public discourse, which rarely grants them subjectivity and space to speak (we specify that in this context the definition of "woman" is used in an inclusive sense of cis women and trans women).

The archive of migratory traumas is a transcultural tool for orientation and relationship support, which will allow social and health personnel and cultural mediators involved in the reception system in the broad sense – from language classes to listening desks, from hospitals to cooperatives – to interact effectively and respectfully with immigrants, being able to listen and correctly interpret their needs. The archive of migratory traumas provides a series of techniques, methods and procedures that allow cultural mediators and social and health workers to intercept immigrants, creating listening spaces in which their self-narration can take shape and their difficulties, symptoms and needs can emerge, in a mediated and non-normative way.

The archive of migratory traumas also aims to promote more equal access for immigrants to public health services, promoting greater health literacy and consequently greater social inclusion. From the point of view of individual and collective sustainability, low levels of health literacy are in fact correlated with negative consequences in terms of a greater cyclical use of emergency health services. This emergency health dynamic, which according to studies manifests itself in people connected to migratory worlds on five-year cycles, generates profound existential and work-related discomfort on an individual level and on a public level additional costs for the health system.

Principal Investigator of the spoke 10/5

Tiziana de Rogatis, associate professor of comparative literature, specialist in narrative medicine and Trauma Studies

Email address for information request

Tiziana de Rogatis: derogatis@unistrasi.it

Research Group of the project

Alberica Bazzoni (researcher of the project), Silvia Antosa (associate professor - English language and translation), Felicia Logozzo (associate professor - Linguistic Glottology), Lucinda Spera (full professor -  Italian Literature), Luca Paladini (associate professor - European Union Law), Alessandra Persichetti (associate professor - Cultural Anthropology and Anthropology of Islamic Countries)

Consultant and researcher in linguistics and Health Literacy for the spoke 10/5:

Andreina Sgaglione

Financing body

MUR

Project operational period

November 2022 – November 2025

Keywords

narrative medicine, storytelling, Trauma Studies, linguistic-cultural mediation

Titolo del progetto

Archivio dei traumi migratori nell’ambito del ecosistema sanitario toscano 

Sigla del progetto

PNRR/THE (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza/Tuscany Health Ecosystem) Spoke 10/5

Contesto di riferimento del progetto

https://tuscanyhealthecosystem.it/

Descrizione del progetto

Questo progetto interdisciplinare e transculturale si ispira ai principi della medicina narrativa. L’obiettivo del progetto è quello di creare un archivio transmediale open access di storie di persone e di donne immigrate, che fornisca risorse tematizzate per affrontare i traumi delle migrazioni e per rafforzare la health literacy

L’archivio dei traumi migratori si distingue per la sua operatività pragmatica ricavata dalla ricerca sul campo, in particolare attraverso la raccolta di storytelling nei centri di accoglienza per immigrate e immigrati. Una grande parte dei fondi del progetto è investito infatti proprio in questo lavoro di ricerca sul campo, compiuto soprattutto grazie alla stretta cooperazione  della PI, prof.ssa Tiziana de Rogatis, con la RTDA dello spoke, la Dott.ssa Alberica Bazzoni (esperta in storytelling, narrazioni traumatiche e questioni di genere), cui si associa nella produzione di materiali e nella ricerca sul campo la consulenza linguistica della Dott.ssa Andreina Sgaglione, specializzata in health literacy.

A questa maggioritaria e decisiva  fonte dei dati, se ne aggiunge un’altra, prodotta dal progetto a cascata interconnesso allo spoke 10/5: il progetto Aspire dell’Università di Bari (PI: prof.ssa Annarita Taronna). Il progetto a cascata è costruito secondo un principio di sdoppiamento e di variazione: per un verso il progetto a cascata verte sul tema condiviso dei traumi migratori ma, per l’altro, lo investiga da una prospettiva diversa, che è in questo caso  quella della emergenza migratoria dei migranti attraverso il Canale di Sicilia e sulle coste dell’Italia meridionale. 

I destinatari dell’archivio sono da una parte operatrici e operatori dell’ecosistema sanitario toscano (medici e terapeuti) e mediatrici e mediatori culturali e linguistici degli interconnessi  Centri di accoglienza e, dall’altra, le stesse persone e donne immigrate, coloro che si prendono cura di persone e donne immigrate con malattie o disagi e infine le comunità di migrazione. 

Il trauma legato al viaggio migratorio e le esperienze microtraumatiche di chi arriva in un nuovo contesto possono influire negativamente sulla salute mentale e fisica.  Questa somma di fattori passivizzanti – il trauma, l’estraneità al domestico, la marginalità, l’estraneità linguistica – trova nelle donne soggetti particolarmente vulnerabili, perché le donne immigrate sono doppiamente invisibilizzate nel discorso pubblico, che raramente concede loro soggettività e spazio di parola (specifichiamo che in questo contesto la definizione di “donna” è utilizzata in senso inclusivo di donne cis e donne trans). 

L’archivio dei traumi migratori è uno strumento transculturale di orientamento e supporto nella relazione, che consentirà al personale sociosanitario e ai mediatori culturali coinvolti nel sistema di accoglienza inteso in senso ampio – dalle classi di lingua agli sportelli di ascolto, dagli ospedali alle cooperative – di interagire in modo efficace e rispettoso con  le immigrate e gli immigrati, riuscendo ad ascoltare e interpretare correttamente i loro bisogni. L’archivio fornisce una serie di tecniche, metodi e procedure che consentono ai mediatori culturali e agli operatori sociosanitari di intercettare le immigrate e gli immigrati, creando degli spazi di ascolto in cui il loro racconto di sé possa prendere forma e possano emergere, in maniera mediata e non normativa, le loro difficoltà, i loro sintomi e i loro bisogni. 

L’archivio dei traumi migratori vuole inoltre favorire un accesso più equo delle immigrate e degli immigrati ai servizi di salute pubblica, promuovendo una maggiore alfabetizzazione sanitaria e di conseguenza una maggiore inclusione sociale. Dal punto di vista della sostenibilità individuale e collettiva, scarsi livelli di health literacy sono correlati infatti a ricadute negative in termini di un maggiore utilizzo ciclico dei servizi sanitari d’emergenza. Questa dinamica sanitaria emergenziale, che secondo gli studi si manifesta nelle persone connesse ai mondi migratori su cicli quinquennali, genera profondi disagi esistenziali e lavorativi sul piano individuale e sul piano pubblico costi aggiuntivi del sistema sanitario. 

Principal Investigator dello spoke 10/5
Tiziana de Rogatis, professoressa associata di letterature comparate,  specialista in medicina narrativa e Trauma Studies


Indirizzo email per richiesta informazioni
Tiziana de Rogatis: derogatis@unistrasi.it


Gruppo di Lavoro del progetto

Alberica Bazzoni (ricercatrice a tempo determinato del progetto), Silvia Antosa (prof.ssa associata - Lingua e traduzione inglese), Felicia Logozzo (prof.ssa associata - Glottologia linguistica), Lucinda Spera (prof.ssa ordinaria - Letteratura italiana), Luca Paladini (prof. associato – Docente di Diritto dell’Unione europea), Alessandra Persichetti (prof.ssa associata - Antropologia culturale e Antropologia dei Paesi islamici)

Consulente e ricercatrice in linguistica e Health Literacy per lo spoke 10/5

Andreina Sgaglione

Ente finanziatore 
MUR

Periodo di operatività del progetto
Novembre 2022 – Novembre 2025

Parole chiave (keywords)
medicina narrativa, storytelling, Trauma Studies, mediazione linguistico-culturale


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