La Sardegna plurilingue
Il 3 e 4 dicembre si terrà, nell'aula 3 della sede di Piazza Carlo Rosselli, il seminario internazionale dal titolo "La Sardegna plurilingue: focus sulla specificità, documentazione, tutela e trasmissione delle lingue dell’isola".
Il seminario intende approfondire la specificità della situazione linguistica della Sardegna ed è rivolto a studenti e dottorandi nonché a chiunque si interessi di questioni di linguistica romanza e sociolinguistica delle lingue di minoranza.
Se, da un punto di vista eminentemente linguistico, l'isola è caratterizzata, da un lato, da un insieme di varietà, ormai marginalizzate dalla diffusione delle lingua nazionale, che non possono essere definite "italo-romanze" ma che semmai costituiscono un sistema autonomo nell'ambito del mondo neo-latino e che sono denominate, nel loro insieme, lingua sarda; dall'altro, per citare una felice etichetta del compianto Fiorenzo Toso, esiste una Sardegna "che non parla sardo", dal momento che, nel nord dell'isola, si sono affermate, nel corso dei secoli, anche parlate italo-romanze strettamente connesse a quelle della vicina Corsica ed esistono altre minoranze linguistiche interne insediatesi sull'isola in tempi diversi (dal ligure delle isole del Sulcis, al catalano di Alghero sino, anche, al veneto ancora conosciuto dai discendenti dei primi abitanti del centro di Arborea fondato durante il ventennio fascista).
Un’attenzione particolare sarà anche rivolta ad alcuni aspetti sociolinguistici quali, per esempio, l’uso ufficiale del sardo e delle altre lingue di Sardegna, la possibilità di certificare la loro conoscenza in maniera scientifica e gli strumenti di pianificazione e politica linguistica messi in campo dalle istituzioni nazionali e regionali per la loro tutela e promozione. La Sardegna può dunque costituire un punto di osservazione utile anche ad altre realtà per quanto riguarda sfide e possibilità nei processi di rivalorizzazione di lingue minorizzate.
ProgrammaLocandina
Il 3 e 4 dicembre si terrà, nell'aula 3 della sede di Piazza Carlo Rosselli, il seminario internazionale dal titolo "La Sardegna plurilingue: focus sulla specificità, documentazione, tutela e trasmissione delle lingue dell’isola".
Il seminario intende approfondire la specificità della situazione linguistica della Sardegna ed è rivolto a studenti e dottorandi nonché a chiunque si interessi di questioni di linguistica romanza e sociolinguistica delle lingue di minoranza.
Se, da un punto di vista eminentemente linguistico, l'isola è caratterizzata, da un lato, da un insieme di varietà, ormai marginalizzate dalla diffusione delle lingua nazionale, che non possono essere definite "italo-romanze" ma che semmai costituiscono un sistema autonomo nell'ambito del mondo neo-latino e che sono denominate, nel loro insieme, lingua sarda; dall'altro, per citare una felice etichetta del compianto Fiorenzo Toso, esiste una Sardegna "che non parla sardo", dal momento che, nel nord dell'isola, si sono affermate, nel corso dei secoli, anche parlate italo-romanze strettamente connesse a quelle della vicina Corsica ed esistono altre minoranze linguistiche interne insediatesi sull'isola in tempi diversi (dal ligure delle isole del Sulcis, al catalano di Alghero sino, anche, al veneto ancora conosciuto dai discendenti dei primi abitanti del centro di Arborea fondato durante il ventennio fascista).
Un’attenzione particolare sarà anche rivolta ad alcuni aspetti sociolinguistici quali, per esempio, l’uso ufficiale del sardo e delle altre lingue di Sardegna, la possibilità di certificare la loro conoscenza in maniera scientifica e gli strumenti di pianificazione e politica linguistica messi in campo dalle istituzioni nazionali e regionali per la loro tutela e promozione. La Sardegna può dunque costituire un punto di osservazione utile anche ad altre realtà per quanto riguarda sfide e possibilità nei processi di rivalorizzazione di lingue minorizzate.
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